Con il grande inizio dell’incontro dedicato al mondo dello sport a Malnate, la fiaccola degli oratori ha ripreso il suo viaggio nella nostra Diocesi attraversando i decanati del territorio ambrosiano e avvicinando ragazzi e ragazze ai valori sani dello sport, nello spirito olimpico.
Siamo nella Zona pastorale II e, dal decanato di Varese, la fiaccola degli oratori, domenica 29 ottobre, è passata nella mani di alcuni animatori del decanato di Appiano Gentile, accolta con una bella cerimonia che è diventata una vera festa. Con la presenza delle autorità e di don Stefano Guidi, si è sottolineata in questo momento la lettera dell’Arcivescovo agli sportivi su “friendship”, il secondo valore su cui vogliamo porre l’attenzione con Orasport on fire tour.
Ci ha commentato don Matteo Moda . Anche nello sport di agonismo e di alto livello il vero sport non è una lotta senza rispetto dell’avversario ma una valorizzazione del talento, che permette anche agli altri di far emergere e risplendere le proprie capacità. Come ha ricordato don Stefano Guidi, anche noi siamo invitati ad allenarci in questo e ad ardere per brillare in campo ma soprattutto nella vita».
Il segno della fiaccola ha percorso Appiano Gentile, anche durante la Festa di Tutti i Santi del 1 novembre, come momento di condivisione con tutta la comunità, in particolar modo raccogliendo le simpatie degli anziani ospiti alla Casa di riposo Bellaria ed è stata segno di luce e di preghiera anche al Camposanto.
Sabato 4 novembre invece, si è tenuta la S. Messa, con il mondo dello sport legato alle parrocchie di Appiano, Veniano, Oltrona, e aperta a tutto il mondo sportivo decanale. Un momento molto significativo, al quale hanno partecipato le società sportive, per affidare i passi di un cammino condiviso che in questi mesi si sta compiendo e il tentativo di cercare una via comune a livello educativo.
In particolar modo nell’omelia è stato sottolineato un insegnamento prezioso per i ragazzi e i più giovani, l’aspetto del saper valorizzare l’altro, mettendo in gioco la nostra solidarietà quando si percepisce una sofferenza, una difficoltà: meglio una vittoria in meno rispetto alla vittoria più grande, che è la vita.
Uno dei momenti più toccanti di questo percorso di Orasport on fire tour nel decanato di Appiano Gentile, che ha coinvolto anche in una giornata di giochi olimpici all’oratorio di Oltrona di San Mamette, è stato l’incontro organizzato con Alberto Amodeo per i preadolescenti. La vittoria più bella vissuta con più di 90 ragazzi (degli oratori di Appiano, Veniano, Oltrona, Binago, Castelnuovo Bozzente, Beregazzo con Figliaro, Lurago Marinoni, Limido Comasco, Cirimido, Fenegrò, Cascina Restelli), presenti alla sala del Teatro S. Luigi di Limido Comasco, venerdì 10 novembre, in ascolto di una testimonianza che ha fatto comprendere come, anche di fronte a una difficoltà (in questo caso una disabilità a seguito di un drammatico incidente, avvenuto quando Alberto aveva 12 anni – l’età dei ragazzi che aveva di fronte all’incontro – e in cui perse una gamba; cui seguì il periodo in ospedale, sempre sostenuto dalla famiglia e dagli amici), si possa trasformare un limite in profonda ricchezza. Tante le domande dei ragazzi, incuriositi e desiderosi di approfondire, resi più consapevoli di come sia necessario educare il nostro sguardo, una provocazione anche per gli adulti.
Ha spiegato Alberto, atleta di 23 anni, campione paralimpico nel nuoto in particolare in due discipline, 400 stile libero e 100 farfalla, che all’impegno dell’università abbina gli allenamenti intensi, ogni giorno. La “dio-incidenza” che ha permesso di incontrarsi, ascoltando una storia così importante, non si può dimenticare: è possibile trasformare la propria vita in un capolavoro indipendentemente da ciò che si è vissuto. L’atteggiamento vincente, e umile, nel raccontarsi, è quello di cercare di migliorarsi sempre. «Anche quando si è fatto qualcosa di buono, avere la voglia di dirsi: dove posso migliorare?», sottolinea Alberto.
Domenica 12 novembre la conclusione della presenza della fiaccola degli oratori in questo decanato, con giochi e preghiera, e la consegna al decanato di Tradate. «Tanta gratitudine – nelle parole di don Matteo Moda – per questo momento diocesano vissuto nel territorio diventato un’occasione per il decanato e per i ragazzi: una pista d’inizio per favorire un dialogo educativo con le società sportive e risvegliare aspetti su cui continuare ad “allenarsi” che potranno brillare nel futuro».